baluganiLe recenti manifestazioni commemorative degli eccidi consumati dai nazi-fascisti l’11 agosto a Mulino del Leo ed il 13 agosto ’44 ad Ospitaletto in cui rimasero uccisi ben 34 modenesi, tra uomini e donne, per la maggior parte giovanissimi, hanno avuto un testimone di tutto riguardo nella persona dello storico fananese Rolando Balugani. In questa breve intervista egli esprime alcune osservazioni che meritano attenta riflessione.
“Anzitutto – ci spiega Balugani – va rilevato proprio il fatto che nel massacro di Mulinazzo di Leo le 14 vittime erano tutti giovanissimi, tra cui una ragazza, Vittorina Bedonni, di soli 19 anni; nel secondo, per rappresaglia, vennero uccise 21 persone tra cui una ragazza di soli 16 anni, Maria Savigni.
Ho avuto modo di constatare che, in entrambe le commemorazioni, vi erano pochissimi giovani, anche se nei due eccidi erano soprattutto giovani che, per gli ideali di libertà e di democrazia, avevano sacrificato la loro giovane vita. Sia dall’esempio che dagli scritti lasciatici da questi giovani eroi, i nostri giovani, che vivono in una società edonista e consumista, avrebbe potuto trarre grande insegnamento. Va però detto che su quegli eccidi, nonostante l’eroismo dei protagonisti, non è stato scritto molto dalla storiografia modenese per farli conoscere alla gente. Ciò spiega, almeno in parte, le ragioni per cui le nuove generazioni non conoscono l’eroismo di quei giovani ed i valori a cui si ispiravano, dai quali è nata la Costituzione.
Per quanto riguarda l’eccidio di Ospitaletto, proprio in questi giorni è uscito un bel libro, “La rappresaglia germanica a Ospitaletto di Marano sul Panaro” del professor Nello Bozzini, edito dal Comune di Marano, in cui viene ricostruita, con dovizia di particolari, la coraggiosa azione dei partigiani e la feroce repressione nazista. Il Bozzini si sofferma sulla tragica vicenda della pastorella Maria Savigni, vittima innocente della rappresaglia nazista, alla quale fu negato di sognare e di vivere. Pur condividendo l’opinione del professor Bozzini, che sostiene che “nel nostro Paese vi era l’esigenza di una pacificazione nazionale’, ribadisco che è doveroso tenere presente i valori della Resistenza anche perché la libertà e la democrazia non sono un valore permanente, che ogni generazione deve difendere.
Rolando Balugani
presente alla cerimonia di Ospitaletto