Nella notte tra il 17 e 18 marzo, ignoti hanno tracciato una scritta intimidatoria sulla facciata della Casa del Popolo di Fossoli “Vi ammaziamo” (con una sola “Z”!!!) e hanno deturpato con una svastica uno dei cippi della Resistenza del nostro territorio. Si tratta di un gesto da vigliacchi che riescono soltanto ad usare la notte per agire! La deturpazione e i vandalismi alle lapidi partigiane, le aggressioni degli squadristi, oggi siamo costretti ad assistere a queste aberrazioni, che sono anche frutti avvelenati da mettere in rapporto con un revisionismo che vuole delegittimare la Resistenza e a un clima politico che mette a rischio principi e valori collegati alla legalità repubblicana e alla Costituzione. Le istituzioni non devono sottovalutare questi episodi, ma devono mettere in atto la più ferma risposta democratica alle provocazioni e a dar vita a un grande impegno di tipo culturale perché alle giovani generazioni non manchi la corretta trasmissione di ideali e valori che sono alla base della nostra convivenza civile e che costituiscono i fondamentali titoli di legittimità delle istituzioni democratiche del nostro Paese. La nostra associazione esprime la più ferma condanna nei confronti di una vera e propria offensiva in corso contro la convivenza democratica, chiama tutti i cittadini a una mobilitazione che contrasti, le manifestazioni di violenza di cui si rendono responsabili gruppi ben noti alle forze dell’ordine, le quali hanno il dovere di intervenire con la massima energia alla necessaria opera di prevenzione e di repressione. Per dire No a questi fenomeni, L’ANPI di Fossoli invita tutti i cittadini a partecipare alla manifestazione per l’inaugurazione dei due nuovi cippi in memoria dei caduti di Fossoli, che si terrà domenica 13 aprile alla presenza di Aude Pacchioni. A Milano i fascisti tornano ad uccidere, qui si limitano a farci arrivare messaggi intimidatori nel loro stile squadrista. Ma questi fascistelli da stadio devono sapere che non ci lasceremo intimidire

I fascisti tornano ad uccidere

07
L’aggressione da parte di alcuni neofascisti, che ha portato a Milano, domenica notte, all’assassinio di Davide Cesare e al ferimento di altri due giovani appartenenti all’area dei centri sociali milanesi, rappresenta un fatto grave che non può in alcun modo essere sminuito o ridotto alle conseguenze di un’insensata rissa da strada.
Il Comitato Permanente Antifascista, nell’esprimere la propria solidarietà ai familiari e agli amici del giovane ucciso e a quelli dei feriti, non può che rilevare con preoccupazione il montare di un clima pericoloso, contrassegnato ormai da sempre più numerosi atti di provocazione di marca neofascista.
Milano, negli ultimi mesi ha, tra l’altro, vissuto l’inquietante ripetersi di scritte antisemite e svastiche sui muri delle sedi dell’ANPI, della RAI e dei partiti democratici. Spetta ora alle istituzioni democratiche il compito non solo di rendere giustizia per i gravi delitti commessi, ma di esercitare il controllo e la vigilanza dovuti nei confronti di organizzazioni che hanno fatto dell’istigazione all’odio il proprio terreno di coltura.

Il Comitato Permanente Antifascista contro il terrorismo per la difesa dell’ordine repubblicano di Milano
Milano, 18 marzo 2003


Cittadina americana muore sotto i bulldozer di Sharon

Rachel Corrie, 23 anni, pacifista dell’International solidarity movement, è stata uccisa nella Striscia di Gaza da un mezzo di demolizione israeliano.
Un gruppo di 8 pacifisti appartenenti all’International solidarity movement si è recato in località Ay Salam a Rafah, al confine con l’Egitto per interporsi pacificamente e protestare contro la demolizione di una serie di case abitate dalle famiglie palestinesi.
Gli Internazionali, 4 cittadini americani, 2 britannici e uno scozzese erano riconoscibili in quanto tali e parlavano in inglese con i soldati dell’esercito israeliano e Rachel Corrie, 23 anni di Olympia, Washington DC, (che indossava per essere ben visibile una giubba arancione fluorescente con doppie bande catarifrangenti orizzontali) si trovava davanti a una delle case quando un grosso bulldozer si e’ avvicinato per procedere con la demolizione. La giovane americana che si sarebbe laureata quest’anno all’Evergreen College, stava cercando di indurre il bulldozer a fermarsi quando e’ stata completamente ricoperta dalla sabbia spostata dalla macchina, in grado di demolire una casa di tre piani e di spianarla.
Anche gli altri internazionali hanno cercato di fermare la corsa del bulldozer che e’ passato piu’ volte sul corpo della ragazza, giunta in fin di vita in ospedale. Secondo quanto dichiarato dal dottor Ali Musa del al-Naja’ hospital di Rafah, Rachel Corrie e’ morta in seguito alle gravi fratture riportate alla testa e al petto. Questo omicidio da parte dell’esercito israeliano avviene a distanza di pochi giorni dall’anniversario dell’uccisione del reporter italiano Raffaele Ciriello avvenuta a Ramallah lo scorso anno.