ottobre-2007-9Anche quest’anno l’Istituto storico di Modena, in collaborazione con Memo, ha proposto alle scuole il percorso intitolato “Luoghi e itinerari di memoria” che permette ai ragazzi della scuola media di “rivivere” e tenere accesa la memoria degli avvenimenti cruciali della seconda guerra mondiale e soprattutto delle persone che l’hanno vissuta tra mille sofferenze. Si tratta di conoscere e visitare luoghi specifici del centro di Modena nei quali è ancora molto forte e palpabile l’impronta lasciata dalle vicende storiche, in particolare del biennio 1943- 1945, mettendo al centro dell’attenzione temi come fascismo, resistenza, persecuzioni, violenza, difficoltà della vita quotidiana. Come altri insegnanti ho aderito all’attività, continuando una bella consuetudine iniziata per me nel 1995, in occasione del 50° anniversario della Liberazione . Percorrere le strade della propria città e riconoscervi storie, testimonianze di vita vissuta, tracce degli eventi e delle persone che hanno contribuito a riconquistare la pace e la libertà dopo anni di violenze e di guerra, è un’esperienza molto coinvolgente da proporre ai ragazzi. E lo è ancor di più quando sono loro stessi che, dopo un’accurata preparazione ed una visita guidata, “raccontano la storia” ai loro genitori, accompagnandoli per la città e trasmettendo ciò che hanno imparato. Nomi fino ad allora sconosciuti come Emilio Po, Giacomo Ulivi, Angelo Fortunato Formiggini e parole per loro inusitate come “quota pipistrelli”, coprifuoco, rifugio, tessera annonaria, aereo Pippo, Gap, Sap, diventano un linguaggio naturale e tornano a risuonare tra le vie come sessant’anni prima, trasformandosi in una nuova forma di comunicazione tra figli e genitori. Inutile dire che l’esperienza così condotta si rivela di grande intensità e interesse per chi vi partecipa e diventa un modo bello e profondo di imparare e di tenere viva la memoria. Tiziana Masinelli