Ottavia Piccolo presso La Tenda di viale Monte Kosica a Modena, organizzato da CGIL, ANPI, Istituto Storico e Centro documentazione donna di Modena.

“Libere. Le parole delle partigiane” è il titolo dell’incontro spettacolo di cui sarà protagonista la grande attrice Ottavia Piccolo con una selezione di testi curata da Caterina Liotti e Natascia Corsini del Centro documentazione donna, testimonianze del ruolo fondamentale che le donne hanno avuto nella Resistenza e poi nella costruzione dell’Italia democratica. L’iniziativa si inserisce nel programma di attività della Festa della Liberazione.

Saranno lette, tra le altre, le parole di Ibes Pioli “Rina”, Aude Pacchioni “Mimma”, Gina Borellini “Kira”, Clelia Manelli “Clara”, Ione Torricelli “Stella”, Irma Marchiani “Anty”, Savina Reverberi figlia di Gabriella Degli Esposti “Balella” protagoniste tra le tante della Resistenza modenese.

Ottavia Piccolo ha accolto l’invito dei promotori di ricordare le lotte delle donne per una doppia liberazione: quella dall’oppressione nazifascista e quella dal ruolo subalterno nel quale erano tenute dalla monarchia e dal fascismo.

Per legge gli stipendi delle donne erano inferiori a quelli degli uomini impiegati nel medesimo lavoro e nello stesso ruolo. Non avevano diritto di voto. Il fascismo le aveva relegate nello stereotipo moglie, madre, amante parte della cultura paternalista e patriarcale che ancora oggi attraversa l’Italia, ricevendo dalle forze di destra una grave legittimazione.

E’ quindi di assoluta attualità ricordare le partigiane con le loro parole, soprattutto parole di pace e di emancipazione, ancora più significative in quanto scritte da combattenti per la libertà, alcune delle quali hanno sacrificato nella lotta la vita.
Dalle loro parole viene un
messaggio di umanità contro la barbarie, di pace contro la guerra voluta dal nazionalismo e dall’imperialismo nazifascista, che ci ricorda le guerre di oggi che hanno le stesse matrici.

All’iniziativa hanno concesso il patrocinio: il Comune di Castelfranco, il Comune di Modena nell’ambito del Comitato per la storia e le memorie del Novecento e la Regione Emilia Romagna.