22di Vanni Ficcarelli, segreteria CGIL Modena

Stiamo vivendo una crisi internazionale tra le più gravi dal dopoguerra.
Come è nata, come si evolve, quando finirà, come saranno l’economia, il lavoro, la società quando usciremo dal tunnel, sono le domande che molti si stanno facendo e fanno parte di un dibattito generale.
Credo sia utile fare il punto sulla crisi nella nostra provincia e sul ruolo della CGIL per fronteggiarla.
E’ una crisi che, a Modena come nel resto del paese, si manifesta in modo veloce, colpisce tutti i settori, coinvolge soggetti con scarse o nulle protezioni economiche e sociali.
Nel 2008, rispetto al 2007, l’aumento della cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) è stato del 105%, mentre la cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) è aumentata del 35%, con un’accelerazione soprattutto nell’ultimo trimestre del 2008.
La dimensione e la velocità dell’utilizzo di cassa integrazione ha trovato conferma nelle rilevazioni sui mesi di gennaio e febbraio 2009 con un aumento di Cigo del 413% e del 180% di Cigs.
Tra i settori più colpiti vi sono la meccanica + 1.651 % (da 3.001 ore a 52.550 ore) e la ceramica + 434% (da 2.232 ore a 11.914 ore).
Altro indicatore, che per la nostra provincia fatta di piccole e medie imprese e di imprese artigiane è indicativo della gravità della crisi, è il dato delle sospensioni con integrazione al reddito da parte dell’Ente Bilaterale artigiano (Eber) che ha visto nei primi 2 mesi del 2009 l’utilizzo del 50% delle sospensioni di tutto l’anno 2008.

Una crisi che investe tutti i settori e che a differenza di altre crisi del passato che hanno interessato la nostra provincia – come ad esempio a metà degli anni Ottanta quella della ceramica o più recentemente quella del tessile-abbigliamento – non presenta settori “forti” in grado di assorbire la forza lavoro espulsa dagli altri.
Inoltre questa crisi colpisce in particolare i lavoratori più deboli e i precari, quelli con contratti a tempo determinato, gli interinali, i soci di Coop di servizio o logistica, molti dei quali sono completamente privi o con insufficienti ammortizzatori sociali. A Modena stiamo parlando di circa 35.000 precari (contratti di collaborazione, contratti a progetto, tempi determinati, interinali, ecc..) che rischiano maggiormente il posto di lavoro nei prossimi mesi. A questi si aggiungono circa 5.000 soci lavoratori nelle cooperative di facchinaggio o di servizio molti dei quali sono lavoratori stranieri. Anche nel settore del terziario-commercio-turismo molte sono le espulsioni di lavoratori che non godono dei classici ammortizzatori sociali (Cigo e Cigs).

Questa è l’emergenza che un Governo responsabile dovrebbe mettere al centro della propria iniziativa, lo dovrebbe fare unendo il paese in uno sforzo collettivo.
Lo dovrebbero fare le forze politiche, lo devono fare le imprese e lo devono fare le rappresentanze sociali a partire dalle organizzazioni sindacali.
A Modena la CGIL, purtroppo da sola senza CISL e UIL, ha iniziato a mobilitarsi per fronteggiare la crisi il 27 settembre 2008, un sabato, con una grande manifestazione al parco Ferrari.
Da allora abbiamo chiamato i lavoratori alla mobilitazione facendo presidi davanti alla Confindustria di Modena, scioperi con manifestazioni a Modena, a Bologna, a Roma. Si è mobilitato anche il sindacato pensionati SPI/CGIL con diverse iniziative, l’ultima il 5 marzo a Roma.
L’esatto contrario di quello che la UIL e la CISL hanno fatto in questi mesi con la sottoscrizione dell’accordo separato sulle regole del modello contrattuale e con un atteggiamento di fronte alla crisi che qualcuno ha definito “contemplativo”.
La CGIL è convinta che di fronte alla crisi non basti contemplare, non basti osservare, ma accorra reagire.
Noi pensiamo che proprio di fronte alla crisi, ai lavoratori e ai pensionati serva un sindacato che non abbassa la testa, che dà dignità ai lavoratori, che non li lascia soli, che mette in campo la sua forza per rivendicare maggiori tutele, maggiori diritti, maggiore reddito.
Questo è il senso delle nostre iniziative fino ad ora svolte e che anche recentemente hanno visto un momento di forte partecipazione di lavoratori, pensionati e cittadini nella grande manifestazione nazionale della CGIL il 4 aprile al Circo Massimo a Roma.