Le scuole della provincia attanagliate dalla mancanza di fondi

02Che le scuole pubbliche siano senza soldi è purtroppo cosa nota: lo sanno bene i genitori spesso chiamati a contribuire alle spese per fotocopie, materiale didattico, sussidi e lo sanno bene gli enti locali che ricevono sempre più spesso richieste di maggiori contributi per progetti e  iniziative didattiche.

Queste difficoltà economiche dipendono dagli stanziamenti molto scarsi ma soprattutto da un fenomeno relativamente recente: quello dei crediti che le scuole hanno accumulato nei confronti del Ministero che  non assegna  i fondi previsti. Le scuole statali cioè, attendono dallo Stato risorse che avrebbero dovuto essere accreditate da tre, quattro anni e che invece non sono mai arrivate alle istituzioni scolastiche.

Questo fenomeno gravissimo dello Stato che non onora gli impegni assunti sta producendo situazioni paradossali: in caso di assenze anche lunghe, per maternità o malattie, i dirigenti scolastici non hanno i fondi per retribuire i supplenti e quindi suddividono i ragazzi in diverse classi, li fanno uscire prima da scuola e ritardano di mesi il pagamento dei supplenti comunque nominati. E’ chiaro che queste difficoltà si traducono in una proposta scolastica dequalificata e, in alcuni casi, in una vera e propria negazione del diritto allo studio dei nostri ragazzi.
Il credito medio che le scuole vantano verso lo Stato ammonta, nella nostra provincia, a oltre 140.000 euro per ogni istituzione scolastica. La cifra che dovrebbe arrivare nella provincia di Modena è dunque enorme: può essere stimata in 14.000.000 di euro.
Sono stati i genitori presidenti dei consigli di istituto, che si sono recentemente costituiti in un coordinamento provinciale, a denunciare questa situazione, rivendicando con forza una scuola capace di garantire un’offerta formativa adeguata alle esigenze dei ragazzi e della società.
Le scuole modenesi, grazie all’impegno dei docenti, dei genitori, degli enti locali hanno sempre garantito alti livelli di formazione, coesione sociale, inclusione e chiediamo con forza che siano messe in condizione di continuare a svolgere l’importante compito a loro assegnato, anche perché i crediti delle scuole non riguardano spese facoltative o sprechi ma spese vive, legate agli stipendi del personale supplente costretto a lavorare senza la certezza della retribuzione.
Occorre che il Governo garantisca il ripiano progressivo dei debiti pregressi e il ripristino immediato dei fondi del corrente anno scolastico per evitare che la situazione già grave della scuola, colpita da tagli di personale, riduzione delle risorse, riforme non condivise, diventi veramente irrecuperabile.

Adriana Querzè
Assessore all’Istruzione
del Comune di Modena