Riconfermato il ruolo dell’ANPI nelle battaglie civili in difesa della pace, democrazia e diritti.

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Convocato per definire il programma di lavoro dell’ANPI all’esame ed alla discussione del prossimo Direttivo provinciale, il Comitato esecutivo ha espresso, dopo approfondito dibattito, pieno consenso alla relazione presentata dal presidente Aude Pacchioni, ed ha approvato le previsioni di bilancio per il corrente anno presentate dal segretario provinciale Renzo Montorsi. Prendendo l’avvio dal tesseramento che vede attualmente impegnata tutta la nostra organizzazione per portare a termine entro il mese di marzo questo importante obiettivo di lavoro, con particolare attenzione al mondo giovanile, Aude Pacchioni ha richiamato le iniziative positive realizzate in occasione della giornata della memoria in fattiva collaborazione con le istituzioni e il mondo associativo. Il contributo dell’ANPI, per l’occasione, è stato ampio, qualificato ed esteso. Così come è stato di particolare rilevo il presidio al Sacrario dei caduti unitariamente promosso dalle Associazioni partigiane in coincidenza con il raduno neofascista di rua Pioppa per l’inaugurazione della sede di Forza Nuova. Un successo per le adesioni raccolte, per il suo svolgimento civile e composto.

Passando all’esame dei problemi sul piano politico, il presidente dell’ANPI ha prospettato l’esigenza di intensificare ogni mostro sforzo per far fallire i piani di guerra e salvare la pace. Occorre, in aggiunta, una più incisiva lotta al terrorismo che dovrà coniugarsi con la lotta alla povertà, contro la fame e le malattie che costituiscono l’angosciosa piaga del nostro tempo. Globalizzando la democrazia e i diritti. Cogliendo le novità positive del voto europeo in chiara controtendenza alla posizione assunta dal governo italiano schierato sulle posizioni USA con un ruolo di guastatore dell’unità europea.

La posizione dell’ANPI sulla guerra
La posizione dell’ANPI è netta e precisa: sfruttare tutti i margini disponibili per salvare la pace, profondere ogni energia contro la guerra, soprattutto contro questa guerra unilaterale, preventiva e fuori dal diritto internazionale. Piena adesione, invece, al Tavolo della pace di Perugia, di cui la nostra associazione condivide lo spirito che ha mosso tante associazioni a promuoverne lo svolgimento. Così come aderisce con piena convinzione alla manifestazione nazionale del 15 febbraio a Roma.

Altro non meno impegnativo impegno e di lotta è rappresentato dai pericoli che corre la nostra democrazia, partendo dal revisionismo storico, pensando alle provocazioni fasciste, alle minacce governative sui problemi della giustizia, all’arroganza di Berlusconi che proclama di rispondere solo ai suoi elettori. Non esitando a intimidire la magistratura e invocando il ritorno all’immunità parlamentare, fruendo per l’occasione dell’acquiescenza di una TV pubblica addomesticata. Di fronte a queste palesi minacce, noi continueremo a chiedere che non stravolgano le identità della nostra democrazia parlamentare e a rivendicare con forza diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione come: la difesa della istruzione pubblica, l’insegnamento del ’900 nelle scuole, l’autonomia scolastica, contro lo smantellamento della ricerca in Italia.

Le linee delProgetto Triennale di memoria
Passando ad analizzare il programma delle iniziative per un Progetto Triennale di memoria e celebrazioni del 60º della riscossa nazionale, il presidente si è richiamato subito all’esigenza di costruire politicamente un discorso unitario che, partendo dalle caratteristiche e responsabilità del fascismo, richiami il valore delle molteplici forme di resistenza alla guerra fascista e all’azione di repressione condotta dal fascismo. Operando alla unificazione di tutti gli spezzoni di tali forme repressive: dalle leggi razziali del ’38, ai campi di concentramento operanti in Italia, alle migliaia di anni di carcere e di confino comminate dai Tribunali speciali, agli internati civili e militari, per passare poi all’avvio della resistenza. Mettendo in evidenza il ruolo non secondario dei movimenti cattolici, socialista, repubblicano, azionista.

Le linee del progetto dovranno essere costruite col contributo dell’Istituto Storico, delle istituzioni, dell’associazionismo. Il progetto stesso dovrà essere fatto vivere nei comitati permanenti locali che dovranno farne uno strumento di iniziativa politica fortemente unitaria. Il lancio avverrà il 25 aprile. Sarà nostro compito primario verificare e programmare da subito le iniziative per la celebrazione del 25 aprile e, a seguire, del 25 luglio e dell’8 settembre, mettendo allo studio idee e materiale documentario. Mettendo a frutto le esperienze acquisite negli anni scorsi, dando meno spazio alle manifestazioni ufficiali, puntando al coinvolgimento delle famiglie e dei giovani. Nel dibattito che è seguito, sono intervenuti: Marcello Sighinolfi, Alfredo Bulgarelli, Dante Ceppelli, Gianni Morselli, Cesare Galatini, Sergio Rossi e Renato Ognibene, che hanno apportato contributi interessanti e di arricchimento della problematica in discussione.