Così rinasce il neofascismo

fasciunz“Siamo molto preoccupati – ha commentato William Michelini, presidente dell’ANPI di Bologna – all’indomani di un ennesimo vandalico oltraggio contro cippi e simboli della resistenza o sedi di partiti ed organizzazioni antifasciste. Episodi di vilipendio alla memoria partigiana si ripetono troppo di frequente e intanto non passa giorno che qualcuno non voglia intitolare vie o strade a qualche gerarca fascista. Insomma, siamo in pieno revisionismo”.

Non possiamo non fare nostra la vibrata rampogna del compagno Michelini. Anche nella nostra città e in provincia è un susseguirsi di manifestazioni oltraggiose contro i simboli più amati della resistenza.

Dai ripetuti oltraggi al cippo dei caduti partigiani di San Damaso, agli sfregi alle lapidi dei caduti del parco Novi Sad ed ultimamente ai totem del Parco della Resisenza; dalle scritte insultanti e alle svastiche che hanno più volte imbrattato le sedi dei partiti antifascisti a Modena e in provincia a Casinalbo e all’ex Campo di Fossoli. Si tratta di un fenomeno in forte espansione e che trova una forma di consolidamento nella presenza di una nuova forza politica, il partito di Forza Nuova, con sedi ufficiali in varie parti della nostra Regione, Modena compresa. Ciò anche in forza di una interpretazione disinvolta e alquanto garantista della legge costituzionale sulla ricostruzione del partito fascista, mentre una più attenta e rigorosa applicazione della legge medesima dovrebbe indurre le autorità competenti a intervenire con maggiore fermezza contro forze politiche che ripropongono con simboli e slogan di chiara impronta xenofoba e razzista situazioni di autentica minaccia alla ordinata vita democratica del paese.

Il comunicato delle associazioni partigiane
L’ALPI, l’ANPI, la FIAP e l’ANPPIA della provincia di Modena, esprimono forte preoccupazione per la notizia apparsa sulla stampa circa l’apertura a Modena di una sede dell’associazione nazionale “Forza Nuova”.

Ritengono questa una offesa ai sentimenti antifascisti e democratici dei cittadini di Modena, città Medaglia d’Oro al Valor Militare, per l’alto contributo alla lotta per liberare il nostro Paese dalla occupazione nazista e dalla tirannide fascista.

Lo statuto di Forza Nuova, i suoi simboli, gli slogan gli indirizzi chiaramente xenofobi e/o razisti, i ripetuti atti di violenza e le aggressioni, non sono certo compatibili con quanto recita la Costituzione Repubblicana (XII disposizione – Comma I: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”.

Infatti la legge 20 giugno 1952. n. 645 “Norme di attuazione dela XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, all’art. 1 – riorganizzazione del disciolto partito fascista – dispone: “Ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione o un movimento persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politico o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.

Alla luce di tutto questo l’ALPI, l’ANPI, la FIAP e l’ANPPIA sottolineano in primo luogo l’esigenza che la legge sia rispettata e fatta rispettare dalle autorità competenti. Esse sono tenute ad applicarla in modo rigoroso.

Ancora una volta le associazioni partigiane hanno trovato una voce unitaria di condanna della violenza neofascista come già nell’ottobre scorso avevano richiamato con accenni allarmati “i pericoli incombenti di un conflitto che avrebbe conseguenze nefaste sul piano sociale, morale ed economico, dichiarando la loro convinta condanna di tutti quegli atti tesi a giustificare un conflitto armato contro l’Iraq e come sempre riaffermando il loro impegno per la pace e contro il terrorismo “. Aggiungendo: “L’ampia unità internazionale contro il terrorismo non può infrangersi oggi , la guerra deve essere scongiurata, nè essa può essere presentata come un rimedio contro il terrorismo e/o contro governi totalitari e antidemocratici”. E concludendo: “Ancora una volta vanno fatte rispettare in Iraq, come in altri paesi, le risoluzioni dell’ONU, va perseguito ogni sforzo diplomatico, e realizzate tutte le iniziative perché si avvi un ordine mondiale che superi divisioni, contrapposizioni ideologiche o interessi economici, estenda la democrazia e si garantiscono i diritti umani civili e sociali.

“Le Associazioni della resistenza e dell’antifascismo si rivolgono a tutti i propri associati e amici e chiedono loro un impegno conseguente in difesa dei valori fondamentali nei quali credono: la pace nella sicurezza”.