Questa piccola edicola mariana associa alla devozione religiosa dei contadini di Portile la memoria di un episodio che ha sconvolto la comunità alla vigilia della Liberazione. Il 22 aprile 1945 la «Vergine santissima» ha visto cadere «la giovane e innocente esistenza di Romano Bisi». Il giovane impiegato di Portile viene ucciso con un colpo alla nuca dai tedeschi a poche ore dalla fine della guerra. Questo episodio concluse in maniera cruenta l’esperienza di guerra di una frazione che ha visto divampare il rifiuto del fascismo subito dopo il crollo del regime: nella notte tra il 25 e il 26 luglio, che seguiva la destituzione e l’arresto di Mussolini, un gruppo di giovani comunisti della vicina frazione di Paganine incendia la Casa del Fascio e dimostra in maniera spontanea la rabbia e la determinazione dei militanti clandestini prima che i provvedimenti del governo Badoglio e della Prefettura impediscano agli individui di manifestare apertamente i loro pensieri e cerchino di ostacolare le riunioni dei gruppi antifascisti.

 

 

 

 

 

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Caduti commemorati in questo monumento

ROMANO BISI