Costruito su richiesta del CLN di Albareto per indicare il luogo in cui, con ogni probabilità, il 30 settembre 1944 è stato prelevato e ucciso Virginio Benedetti, il cippo richiama l’analogo monumento che il CLN di Albareto ha dedicato al partigiano Lelio Luppi, che fu catturato e fucilato nello stesso giorno lungo via Munarola, a poche centinaia di metri di distanza. Anche se i documenti consultati e le fonti disponibili non permettono di ricostruire l’episodio, appare piuttosto probabile che il 30 settembre 1944 i fascisti della Brigata Nera modenese abbiano organizzato un rastrellamento nella zona di Albareto per fermare l’organizzazione partigiana che anima la lotta del borgo: grazie all’azione organizzativa di Mauro Capitani e alla vicinanza geografica con l’atmosfera resistente dei Mulini Nuovi, la Brigata “Walter Tabacchi” penetra ad Albareto ed estende il raggio delle operazioni gappiste, ma le squadre armate del PFR cercano di contrastare la lotta di liberazione attraverso l’uso delle spie e della violenza intimidatoria. Nella lapide, i committenti si rivolgono al caduto con una speranza accorata: «Che il sangue che versasti non sia sparso invano». Localizzazione precisa del presente monumento in via di verifica.

 

 

 

 

 

 

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Caduti commemorati in questo monumento

VIRGINIO BENEDETTI