Romolo Benassi muore dopo uno scontro con le Brigate Nere avvenuto in questo luogo il 23 marzo 1945. Benassi appartiene alla 76° Brigata SAP di Reggio Emilia e, come spesso accade nella Resistenza emiliana, non si limita a gestire i rifornimenti di armi e viveri destinati ai partigiani o ad assicurare ai gappisti la presenza di nascondigli sicuri, ma porta le armi e partecipa ad azioni che prevedono la possibilità di scontrarsi con i nemici. L’epigrafe del cippo afferma che “Bil” «immolò la sua giovinezza» mentre si trovava «in eroica azione contro le bande nere»: anche se non è stato possibile ricostruire le dinamiche di questo combattimento, il riferimento alla nobiltà del sacrificio si riempie di solennità poiché la conquista della libertà e la costruzione della democrazia dimostrano che le energie dei partigiani non sono state spese invano. I fascisti non vengono nominati direttamente, ma solo attraverso la spregevole locuzione «bande nere». La foto di “Bil” apre la struttura e mostra ai passanti la freschezza di una giovane vita stroncata dalla violenza delle Brigate Nere a meno di un mese dalla Liberazione.

 

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Caduti commemorati in questo monumento

ROMOLO BENASSI