ottobre-2007-6Rimbalzano da regione a regione gli arresti di neofascisti e di imbecilli neosquadristi colti con le mani nel sacco. Un segnale preoccupante del rinascere della cultura dell’intolleranza e della violenza che le nostre forze dell’ordine, a cui va un ringraziamento particolare, tentano di fermare sul nascere grazie ad un serrato lavoro di indagine e prevenzione. L’esempio più clamoroso viene da Rimini dove sono stati fermati lo scorso 26 settembre undici tra simpatizzanti e membri di Forza Nuova, compresi due minorenni e un dirigente provinciale del movimento. Il blitz dei carabinieri e’ scattato al termine di una riunione notturna tenutasi presso l’abitazione del responsabile provinciale di Forza Nuova, dove i soggetti stavano progettando un’irruzione all’interno del laboratorio occupato Paz, con il fine di sequestrare temporaneamente l’unico soggetto di area antagonista presente stabilmente all’interno della struttura ed in seguito danneggiare internamente l’edificio, con l’uso di liquido infiammabile. Gli undici sono stati fermati con l’accusa di concorso in tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati dall’aver agito con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Al momento dell’arresto alcuni personaggi avevano già indossato un passamontagna. Un evento inquietante, che arriva a pochi giorni dalla denuncia di 66 ultras della Lazio, legati al gruppo di estrema destra degli Irriducibili e trovati in possesso alla vigilia di Atalanta-Lazio di cinque macete, quattro coltelli, un bastone, un tirapugni, manganelli, e alcuni dosi di cocaina.