Bruno Gibertini ci racconta le sue emozioni

Oggi 24 aprile 2009, mentre camminavo per Cognento, ho visto una lunga fila di bambini che venivano verso di me.
Ho pensato che venissero dalla scuola San Geminiano di Cognento diretti verso il Cippo dei Caduti della Resistenza, come facevano tutti gli anni per ricordare i giorni della liberazione di Modena e la fine della guerra.
Mi sono unito a loro e mi sono trovato anch’io in zona Cippo. Non c’erano solo i bambini di quarta e quinta elementare, accompagnati dai loro insegnanti, ma c’erano anche tanti adulti.

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Sopra: due immagini delle celebrazione del 25 aprile a Sandamaso

La prima cosa che mi ha colpito è stata la corona della Circoscrizione portata e depositata dai bambini. Poi ho visto che tutti i bambini avevano un fiore da deporre sul Cippo. La cosa mi ha colpito, perché quel gesto mi ha fatto capire della spontaneità dei bambini e loro genitori, raccogliendo i fiori nei loro giardini per portarli al cippo. Poi i bambini in duo o tre alla volto hanno cominciato ad esprimere ad alta voce e a tutti noi presenti, i loro pensieri, sentimenti, paure, voglia e bisogno di sapere cosa sono state la guerra e la Resistenza. Chiedevano se durante la guerra si pativa la fame, se era vero che tutto era regolato da “bollini” che il fascismo aveva distribuito all’inizio della guerra; ci chiedevano perché si faceva la guerra, se avevamo partecipato ad azioni di guerra, mentre ad alta voce chiedevano pace per l’Italia e per tutto il mondo: mai più guerre!
Era questo il loro modo di onorare i caduti.
Per chiudere la manifestazione ho recitato una frase letta sulla rivista dell’ANPI: “gli adulti ricordino, i bambini sappiano”. La mia è stata una esortazione, perché ho l’impressione che dopo 64 anni si tenda a mettere la guerra partigiana nel dimenticatoio.
La manifestazione è finita con il coro dei bambini magistralmente preparati dai loro insegnanti, che hanno cantato “Bella ciao”, una canzone dei Pooh e “Fratelli d’Italia”.

Bruno Gibertini
(ANPI Cognento)