Nei valori della Resistenza le Radici e il Futuro della Democrazia

aprile-2007-1Cari lettori, prepariamo, in collaborazione con le Istituzioni, una giornata della Liberazione che sia al tempo stesso una giornata di festa e di impegno politico.
Facciamo in modo che ricordare gli avvenimenti del ’43 –’44 –’45 possa essere un insegnamento e un aiuto a leggere gli accadimenti di oggi.
Più che mai sentiamo l’esigenza di riaffermare che le radici della nostra democrazia stanno proprio in quegli accadimenti. Nessuna opera di revisionismo, nessun tentativo di mistificare quei fatti e nessuna lettura superficiale della nostra storia nazionale ed europea può cancellare questa verità.
La sconfitta del nazismo, dei fascismi e più tardi della dittatura dell’est, ha aperto le porte ad un processo storico che è irreversibile. Quando i popoli nella loro maggioranza hanno assaporato cosa significa democrazia, non tornano indietro.
Gli italiani hanno potuto, grazie alla Resistenza e alla sconfitta del fascismo, costruire un percorso democratico, scrivendo una Costituzione che ancora oggi, dopo 60 anni, dimostra tutta la sua freschezza e rispondenza alle aspirazioni di pace – sicurezza– diritti civili – protezione sociale – uguaglianza, e se deve essere migliorata, nella parte che riguarda l’organizzazione dello Stato, ciò deve avvenire per garantire una sua più completa applicazione. Gli europei, sconfiggendo fascismi, nazismo e dittature, hanno dato corso alla costruzione di un’Europa unita che ha evidenziato tutta la sua importanza, anche se ogni processo unitario costa fatiche, adeguamenti, momenti di stanchezza, ha dimostrato essere una conquista vantaggiosa per tutti i popoli.
Cari amici e compagni, anche momenti di dubbio o di insicurezza devono essere superati. Oggi in Italia anche grazie al nostro contributo, ci sono le condizioni politiche perché la memoria della Resistenza, nel quadro più complessivo della storia del ‘900, trovi maggiore affermazione. Trovi appoggio e sostegno di tutte le Istituzioni ogni iniziativa rivolta alle scuole e ai luoghi di lavoro per fare conoscere i valori “alti” di pace, di libertà, giustizia e democrazia, che sono le reali conquiste di questo sessantesimo.
Tutte le forze politiche che si richiamano a questi valori e sono state protagoniste di questo processo storico –ora che governano-, sono chiamate ad ispirare ogni scelta politica, ogni riforma, ogni legge, a quei valori e siano un passo concreto per inverarli. Questo 25 aprile è il 62°: celebrarlo non è un rito stanco e ripetitivo, ma è una nuova occasione per rivolgerci alle generazioni venute dopo la Resistenza, ai giovani, per dire loro che le conquiste democratiche non sono mai state facili; la strada è spesso sconnessa, durante ogni tragitto si incontrano ostacoli. Ma è nostro impegno continuare a credere nella bontà dei nostri convincimenti e continuare ad operare per superare divisioni, ostacoli, difficoltà.
A tutti voi associati, amici e sostenitori della Resistenza, un augurio affettuosoe un buon 25 aprile 2007.
Cordialità

AUDE PACCHIONI