febbraio-2007-1Sono state davvero tante le iniziative commemorative e di approfondimento per celebrare il 27 gennaio “giornata della memoria”.

La Provincia, i Comuni, l’Università, le scuole, le associazioni culturali, l’Istituto Storico e le due fondazioni Fossoli e Villa Emma, hanno messo in campo un impegno significativo e di qualità. Ricordare per chi c’era, conoscere per chi nato dopo e chi oggi, giovane, deve essere informato.

Un certo rilievo hanno dato i mezzi di informazione la Rai TV in un crescendo di interesse e impegno, in risposta ai negazionisti anche nostrani.

Il Ministero dell’Istruzione ha operato perché le scuole fossero direttamente impegnate a fare conoscere questo terribile pezzo di storia e fare riflettere su come abbia potuto accadere, chi ha pagato per essersi opposto a questo progetto criminoso e aberrante.

È chiaro quanto noi abbiamo sempre sostenuto. A pagare sono stati gli ebrei di ogni parte del mondo e in Italia non certo in modo più attenuato. Le leggi razziali fasciste hanno pesantemente agito. Hanno pagato gli oppositori al fascismo, i militari che si sono rifiutati di aderire alla RSI, i giovani che non hanno risposto alla chiamata alle armi e si sono dati alla macchia e/o sono andati ad ingrossare le file dei resistenti, così come hanno pagato coloro che, a seguito di rastrellamenti indiscriminati, sono stati mandati nei campi di lavoro.

L’iniziativa altamente significativa è l’organizzazione della visita degli studenti ai campi di sterminio. Un’esperienza esaltante che sarà in grado di portare una testimonianza diretta a tutti gli studenti e alle loro famiglie.

Ricordare, conoscere, sapere, essere informati è una vaccinazione indispensabile se vogliamo che questo non avvenga mai più. E sappiamo tutti che la storia può ripetersi se le persone non tengono alta la guardia.

Anche la “giornata del ricordo” l’11 febbraio è, momento di riflessione e occasione di dibattito. Ciò che è importante è che si ricordi cosa è avvenuto sul fronte orientale, le responsabilità certo per le Foibe, ma anche le responsabilità del fascismo espansionista e velleitario italiano che tanti crimini ha commesso. Crimini mai abbastanza denunciati.

Queste celebrazioni ci portano a ridosso delle grandi celebrazioni del 25 aprile. Giornata della liberazione dall’occupazione nazista e della fine della dittatura fascista.

Anche queste iniziative vedranno un impegno diffuso nostro di ANPI e dell’intero schieramento democratico, dai Sindacati all’Arci, ai Giovani della Sinistra e di quanti intendono dare una risposta forte ai negazionisti e ai revisionisti politico – ideologici. In primo piano, come sempre, spicca il ruolo delle istituzioni, Provincia e Comuni.

Si, ci sono ancora, in Italia, partiti che in Parlamento non votano un documento che sollecita l’impegno delle scuole nel giorno della memoria e del ricordo, perché nel testo è scritto che “la Resistenza e la lotta di liberazione sono le matrici della democrazia italiana”. Verità storica negata in modo così eclatante, dando merito a indicazioni giornalistiche più che a valenti storici nazionali. Del resto il centro – destra ha governato in modo da incoraggiare questa negazione e ha prodotto un sentimento qualunquista e di distacco del cittadino dagli ideali forti e alti che hanno reso possibile scrivere, unitariamente, la Carta Costituzionale. Quella Carta Costituzionale che ha ricevuto dall’esito del referendum di giugno una convalida significativa ed eclatante.

Noi dell’ANPI siamo impegnati a che i frutti della politica di centro – destra siano superati. Superati, risanando l’economia, procedendo con le liberalizzazioni, con le riforme – in testa alle quali ci deve stare quella elettorale – con l’approvazione di leggi e provvedimenti che diano una risposta a problemi difficili come il riconoscimento delle coppie di fatto, il rispetto della volontà del singolo di fronte ai problemi della propria vita e della propria salute. Con una politica estera che nel rispetto della Costituzione Italiana operi in Europa e nel mondo contro la pena di morte, per spegnere i focolai per fare cessare le molte guerre in corso, consolidando le nostre alleanze internazionali.

Ma noi poniamo l’accento sul riflusso culturale e morale che sta attraversando la nostra società: uno scarso rispetto delle regole di convivenza civile; un rinchiudersi nel privato egoistico; un ego personale improntato al possesso (di beni e di persone); al prevalere su tutto l’avere a scapito del come essere: ciò che vuoi lo devi prendere a qualunque prezzo……..

Tutto ciò è rafforzato da una forte personalizzazione della politica che spesso estremizza lo scontro verbale a scapito del ragionamento razionale; una democrazia che si restringe uccidendo la partecipazione; la politica che da passione ideale diventa professione. Tutto ciò va contrastato con ogni mezzo poiché non è questa la democrazia che indica la Costituzione. Noi pensiamo che non si possono tagliare i ponti con il passato antifascista, che non si possono ignorare gli insegnamenti che ci vengono dalla nostra storia, con le sue luci e le sue ombre.

L’antifascismo e le idealità che hanno reso possibile la nascita della nostra repubblica democratica mantengono la loro grande attualità.

Sono queste le ragioni della vita della nostra Associazione, la sua trasformazione politico culturale, il suo impegno nell’attualità, e sono questi i motivi per i quali chiediamo di aderire all’ANPI.

Aude Pacchioni