La presentazione del libro presso la libreria “La Fenice” di Carpi

12Martedì 10 marzo 2009 si è svolta presso la libreria “La Fenice” di Carpi,
la presentazione del libro “Ultimi fuochi di Resistenza, storia di un combattente della Volante Rossa” di Massimo Recchioni. La serata, organizzata dall’Anpi di Carpi, ha visto la presenza dell’autore e di un folto pubblico.

Il libro tratta della biografia di un importante militante della Volante Rossa, un’organizzazione di ex partigiani comunisti milanesi appartenuti alle brigate garibaldine che negli immediati anni del secondo dopoguerra decisero di non deporre le armi e di continuare una vigilanza e una concreta attività antifascista quotidiana. Insediati presso la Casa del Popolo di Lambrate, e legati da solidi rapporti affettivi oltre che ideologici, i militanti della Volante Rossa furono operativi fino al 1949, anno in cui la polizia riuscì a sgominarli definitivamente. Nel 1951 il processo a loro carico si concluse con ventitré condanne comprensive di quattro ergastoli. I condannati alle massime pene riuscirono, con il sostegno del Partito comunista, a riparare in Cecoslovacchia. A sessant’anni dai fatti narrati, la testimonianza del protagonista di questo libro è un documento storico. Un racconto di stupefacente linearità e chiarezza, una vicenda umana che esemplifica le contraddizioni etiche di una militanza comunista immersa nella realtà sociale e politica dei paesi del blocco socialista negli anni della Guerra Fredda. Il protagonista, successivamente graziato, risiede tuttora in Slovacchia. In Cecoslovacchia ha vissuto in presa diretta l’invasione sovietica del 1968 e il crollo del blocco socialista del 1989.
La sua riabilitazione sociale con la piena riacquisizione di tutti i diritti civili è stata recentemente confermata dal Tribunale di Milano suscitando un vespaio di polemiche.
*Anche diversi ex-partigiani di Carpi dovettero riparare oltre cortina negli
anni successivi al conflitto, colpiti da vicende giudiziarie. Il clima del dopoguera e la persecuzione discriminatoria antipartigiana investì le nostre zone che durante la guerra erano state protagoniste della lotta di liberazione. La presentazione del libro di Recchioni ci serve per ricollocare nel giusto ambito quelle vicende storiche che portarono tanti giovanissimi sulla via dell’espatrio, per vedersi poi riconoscere la totale riabilitazione solo dopo decenni dalle loro scelte.
Cesare Galantini