giugno-2007-9L’Italia è cambiata: secondo l’ISTAT nel 2020 la percentuale di immigrati sul totale della popolazione italiana sarà dell’8,7%; la previsione della Caritas è nettamente superiore, 12,3%.
A Modena all’1/1/2007 gli stranieri residenti erano 59.946, di cui 31.789 uomini e 28.147 donne.
Il sistema produttivo della nostra provincia non può fare a meno di questa presenza per continuare ad essere concorrente nell’economia, le famiglie debbono far fronte a bisogni non supportati dallo stato sociale, che non riesce a garantire assistenza a tutti i suoi cittadini.
Ciononostante finora la politica italiana non ha saputo cogliere il grande potenziale insito nel fenomeno migratorio.
Ora, quasi a tardivo risarcimento, le linee guida contenute nel Decreto Legge in materia di immigrazione predisposto dal Governo Prodi tengono conto della grande novità e delle opportunità positive derivanti dalla presenza nel nostro Paese di tanti nuovi cittadini e cittadine che hanno scelto l’Italia per costruire un futuro per se e le proprie famiglie, futuro che il paese di origine non consentiva loro di realizzare.
Si potrà quindi aprire una stagione di diritti-doveri, una nuova politica che sappia mettere al centro la dignità delle persone, come sancito dalla Costituzione repubblicana.
Si avvia un processo progressivo che segna la fine di un impianto normativo antidemocratico che concepisce la presenza degli stranieri come temporanea, braccia per il lavoro senza diritti di cittadinanza.
La Costituzione della Repubblica Italiana è “il formidabile patto su cui si basa la nostra democrazia”.
I cittadini, i lavoratori hanno sempre intuito l’eccezionale valore della Costituzione, legge fondamentale del nostro Stato, in quanto rappresenta una conquista democratica, costruita sull’impegno e sul sacrificio di molti. L’asse di riferimento che ha sostenuto e sosterrà il Paese nelle sue svolte decisive.
La Consulta Provinciale per l’Immigrazione di Modena, insieme alla Prefettura, ha voluto far conoscere anche ai cittadini stranieri i valori che sono alla base della nostra democrazia, attraverso una edizione plurilingue della Costituzione Italiana., nella consapevolezza che in uno stato moderno non può esserci che una democrazia pluralista.
E’ sulla base del dialogo e della condivisione dei valori, dei diritti e dei doveri che si rende più forte il processo di integrazione e si escludono spinte antipluraliste e di esclusione.
Partire dalla conoscenza della Costituzione, impegnarsi a difenderla e renderla sempre più operante e presente nella vita sociale può essere l’occasione concreta per radicare “patti di cittadinanza” condivisi come antidoto ai fenomeni di discriminazione, di ingiustizia, di insicurezza in una Italia trasformata demograficamente, socialmente e culturalmente che sappia guardare al futuro.

Fabio Mosca – Presidente consulta provinciale immigrazione