1 aprile 1945
Rastrellamento tedesco nel reggiano e nel settore di S. Giulia. Dopo una giornata di combattimenti l’attacco viene respinto dai partigiani.

3 aprile 1945
A Torremaina (Maranello) durante un combattimento cade la M.O.v.m. Chiaffredo Cassiani della Brigata “Speranza” . Nello stesso giorno uccisione in varie località del Comune di Concordia dei partigiani: Dino Bruni, Gastone Dondi, Franco Ferrari, Corrado Malagoli, Aldo Mari, Giuseppe Martinelli, Guglielmo Paltrinieri, Sergio Pellacani e Uber Rovatti.

5 aprile 1945
Inizia l’offensiva alleata nell’area tirrenica, dal 9 parte anche dal litorale adriatico.

10 aprile 1945
Azione simultanea delle brigate partigiane della montagna contro i presidi nemici sulla via Giardini. Non viene però effettuata la promessa offensiva alleata sul crinale dell’Abetone, per cui i tedeschi possono destinare numerose truppe contro i partigiani, che non riescono ad ottenere i risultati sperati.

11 aprile 1945
Cadono in combattimento a Rivalta di Saltino, Prignano, Mario Allegretti M.O.v.m., Domenico Torri e Walter Gualdi. Nello stesso giorno a Modena manifestazione di donne per rivendicare la distribuzione di generi alimentari e di abbigliamento e per protestare contro la guerra. Scioperano anche le operaie dei due stabilimenti della Manifattura tabacchi (Modena e Carpi).

16 aprile 1945
Viene costituita la Camera del Lavoro di Modena. Fin da gennaio era operante un comitato provvisorio per la sua costituzione.

19 aprile 1945
Inizia l’offensiva alleata.
La divisione “Modena – Armando” attacca le fortificazioni tedesche al Cimone, Cima Tauffi, Libro Aperto e Acquamarcia.

20 aprile 1945
La Brigata “Fulmine” entra a Fanano. Nello stesso giorno le staffette carpigiane che si sono trasferite in montagna costituiscono il Distaccamento femminile “Gabriella Degli Esposti”, forse l’unica formazione partigiana esclusivamente femminile della Resistenza italiana.

21 aprile 1945
La Brigata “Italia” attacca i tedeschi in direzione della Garfagnana e di Pievepelago. Nello stesso giorno 7 partigiani vengono uccisi a Cavezzo. I tedeschi in ritirata con prigionieri partigiani del bolognese, raggiunta la statale Medolla-Cavezzo, uccidono: Bruno Bencivenni, Ernesto Bettini, Adelio Cacciari, Walter Casari, Luigi Catalucci, Mario Risi e Ivo Randelli.

21-22 e 23 aprile 1945
In queste giornate, per la liberazione di Modena e della Provincia, cadono oltre 100 combattenti per la libertà. Il fuoco di cecchini, scontri singoli o di ristretti gruppi hanno creato condizioni non sempre controllabili ed hanno prodotto ingenti perdite di vite umane. Nella Provincia di Modena sono stati 208 caduti.

22 aprile 1945
Le formazioni partigiane liberano Modena e altri centri della provincia prima dell’arrivo delle forze alleate. Il Cln insedia le nuove autorità: prefetto il democristiano Tavoli, presidente della Provincia il socialista Gregorio Agnini, sindaco di Modena il comunista Alfeo Corassori. Si insedia pure il governatore alleato, ma l’autorità dell’Amg si limiterà ad alcuni settori della vita pubblica, lasciando così ampi spazi di autogoverno del Cln e delle giunte comunali.

25 aprile 1945
Grande manifestazione in Piazza Grande per festeggiare la fine della guerra.

27 aprile 1945
A Dongo viene fucilato Benito Mussolini.

28 aprile 1945
I soldati dell’Armata Rossa occupano Berlino.

29 aprile 1945
Sfilata delle formazioni partigiane per la consegna delle armi.

2 maggio 1945
Resa dell’esercito tedesco in Italia. Il bilancio dei danni subiti dalla provincia per gli eventi bellici sono i seguenti: danneggiate 250 fabbriche, distrutti o danneggiati 4.688 fabbricati rurali, decimato il bestiame dalle razzie nazifasciste e dalle carenze di foraggio, le strade rese inservibili, bloccate le linee ferroviarie. Inizia il duro periodo della ricostruzione.