7 OTTOBRE: BASTA VIOLENZA, LIBERARE LA PALESTINA E COSTRUIRE UNA PACE GIUSTA

Il 7 ottobre di due anni fa Hamas ha condotto un terribile atto terroristico contro cittadini israeliani inermi, con l’uccisione di oltre 1.200 persone e il rapimento di 250 ostaggi. ANPI ha condannato e continua a condannare il massacro e ricorda le vittime, parte di una catena lunghissima di conflitti e di odio alimentati dall’estremismo della destra israeliana e dal fondamentalismo islamico. Complicità, connivenze e irresponsabili sottovalutazioni da parte di paesi arabi, istituzioni internazionali e dello stesso Governo Israeliano hanno concorso alla preparazione e alla conduzione dell’attacco.

In particolare, soprattutto da parte della destra israeliana, si è per decenni contrastata la linea ONU dei due stati per due popoli, come premessa per la pace e la convivenza. Si è fatta più violenta l’occupazione della Cisgiordania, più duro l’apartheid dei palestinesi, tagliando ogni tentativo condotto anche da parte di forze politiche e sociali israeliane, di costruire una alternativa alla folle idea dell’eliminazione di uno dei due popoli, come soluzione della “questione palestinese”.

Le stragi del 7 ottobre hanno scatenato la rappresaglia genocida del Governo Netanyahu, puntellato dall’estrema destra integralista messianica. Da anni Israele, Stato membro dell’ONU, pratica la violazione del diritto internazionale e umanitario, come farebbe una qualsiasi organizzazione terrorista. La distruzione di oltre l’80% di Gaza, l’assassinio di giornalisti e operatori umanitari, la fame e lo sterminio di migliaia di bambini hanno come obiettivo non Hamas, ma l’annientamento e l’espulsione dei palestinesi dalle loro terre a Gaza e in Cisgiordania.

La fine dell’aggressione israeliana, il ripristino di condizioni fondamentali di vita nella striscia di Gaza, la liberazione degli ostaggi, il disarmo di Hamas sono solo premessa per un processo di pace vera. Il piano proposto dagli USA, nella sua ambiguità, con
vistose lacune e una chiara impronta neocoloniale, che esclude il protagonismo della società civile palestinese, resta tuttavia oggi l’unico spiraglio per interrompere la catena dei crimini in atto.

In questo drammatico scenario, in Italia e in Europa, con un forte sussulto di solidarietà e dolore, milioni di cittadini hanno gridato contro l’azione del Governo Netanyahu e denunciato la complicità del Governo Italiano delle destre, incapace di un qualunque
vero gesto di condanna. Al contrario, la destra italiana si è scagliata contro chi manifesta, insultando l’umanità pacifica che ha sfilato nelle strade delle nostre città e contro chi, con la SUMUD Flotilla, ha denunciato in modo clamoroso la sistematica violazione israeliana di ogni regola del diritto internazionale e umanitario, scuotendo coscienze e governi.

L’ignavia e l’irosa reazione della Presidente del Consiglio contro i sentimenti di una parte rilevante del Paese, confermano l’inadeguatezza di chi ha trasformato Palazzo Chigi in una faziosa sede di partito. Il grido “siamo tutti antifascisti” che sale con il canto di “Bella ciao” dagli interminabili cortei pieni di giovani, conferma che le radici della democrazia hanno ancora nella Resistenza e nella Costituzione un forte e immutato riferimento.

Vanni Bulgarelli,
Presidente Provinciale ANPI Modena