Mariangela Bastico spiega la “ricetta” della Regione Emilia-Romagna

15Mariangela Bastico, assessore regionale alla scuola dell’Emilia-Romagna, ha una sua ricetta per contrastare gli effetti nefasti della riforma Moratti che taglia i fondi e riporta la scuola indietro di quarant’anni: la costituzione di una rete “anti-Moratti” formata dall’intreccio di tutte quelle “buone pratiche”, quelle sperimentazioni che gli amministratori locali sono in grado di realizzare, nelle provincie, nelle città, nei comuni. Esperienze che vedono già in prima fila l’Emilia-Romagna con la elaborazione di una sua legge regionale per l’istruzione in via di approvazione, che ha per slogan “Non uno di meno”.

“Non faremo nessuna guerra politica e ideologica sulla pelle della scuola – assicura Mariangela Bastico –. Gli obiettivi dell’Emilia-Romagna sono: evitare una scelta radicale a 12-13 anni, offrendo formazione di base anche per chi sceglie la professionale, consentendo ai ragazzi di poter rientrare in qualsiasi momento nel canale dell’istruzione superiore.

Lo slogan scelto “Non uno di meno”, consiste proprio nell’evidenziare che la battaglia è contro la dispersione: circa 9.000 ragazzi fra 14 e 18 anni, su 90mila in Emilia-Romagna, contro una percentuale del 32,9 per cento a livello nazionale. Altro punto: l’obbligo scolastico fino a 15 anni, anche nel caso la riforma lo riducesse di uno. Sarà un testo utile alla scuola, senza alcuna gabbia o sovrastruttura. Se il progetto Moratti intende affidare alle singole Regioni la responsabilità di definire i piani di studio, l’Emilia-Romagna rimetterà questo potere agli istituti.

Non vogliamo insegnare a scuola la storia dei Celti o dei Longobardi, ma dare ad ogni scuola un margine di autonomia. Si vuole smantellare la riforma dell’autonomia scolastica del precedente governo? A livello locale si può tenere duro. Queste sono le cose di cui gli amministratori locali sono capaci. A tutti i livelli.

Dal canto suo la Regione mette in campo tutte le risorse a disposizione, da quelle del Fondo Sociale Europeo, a quelle delle leggi sull’autonomia. Vanno ripristinati i Centri integrati di servizi, che aiutano le scuole a gestire le risorse dell’autonomia; saranno potenziati gli asili e le scuole del’infanzia per rispondere al 100 per cento delle richieste”. E così conclude: “Forte è la preoccupazione per i tagli di fondi. Cercheremo di farvi fronte con una oculata gestione del nostro bilancio e del Fondo Sociale Europeo. Intanto a far diventare operativa la nostra legge nell’anno scolastico 2003-2004”.