Significative esperienze in tante scuole di Modena e Provincia nelle celebrazioni della Resistenza

scuolaDi particolare rilievo il lavoro svolto in alcune scuole elementari e medie del comune di Modena, grazie all’impegno di insegnanti volenterose e capaci. Fra queste ci preme segnalare il modo come le scolaresche di Baggiovara, Cognento ed “Emilio Po” di S. Faustino, hanno partecipato alle celebrazioni del 25 aprile. All’incontro annuale presso i “luoghi della memoria” si sono presentati con un ricco fardello, frutto di accurate ricerche, che hanno esposto, per la circostanza, a forma di cartellone con disegni e riflessioni sulle guerre e le cause che le hanno prodotte, sulle forme di governo, sulla pace e sulla libertà; oppure a forma di spettacolo teatrale, con citazioni di letture ai condannati a morte, di poesie, di brani della Bibbia; oppure di pensieri scanditi in successione per farne in forma corale una trama sull’epopea della resistenza.

Ma in tutta la provincia il coinvolgimento delle scuole è stato ricco e variegato di iniziative di indubbio rilievo come, ad esempio quella delle scuole elementari e medie di Fiorano attraverso una analisi in forma narrativa delle tavole illustrate del “Corriere dei piccoli”, dal 1934 al 1943, per capire come quel periodico “educave” i ragazzi alla guerra. Oppure con la programmazione dello spettacolo “Memorando” a cura della “Compagnia Rosaspina” come a Sassuolo, S. Possidonio, e Soliera. Oppure con la visita guidata delle scolaresche di Formigine alla mostra dei dipinti dei bimbi internati nel lager di Terezin.

Oppure con il recital degli alunni della media di Novi, nel Parco della Resistenza, dal titolo “Adesso che ci penso…” per raccontare il fascismo, la resistenza e i suoi eroi, per poi concludere con B. Brecht: “Un mostro stava una volta per governare il mondo. I popoli lo spensero, ma il grembo da cui nacque è ancora fecondo”.

Testimonianza di alunna
“…Alla vista dei partigiani, della banda e di tutta la gente l’emozione è stata grande. Io dovevo leggere la lettera al fratello di Irma Marchiani, “Anti”, e i nomi dei partigiani caduti nelle nostre montagne. Per la lettera non ero preoccupata, ma per elencare i nomi, sì. Erano con noi alcuni partigiani e loro ricordavano i compagni, ricordavano le battaglie e sarebbe stato brutto sbagliare un nome o un combattimento. Arrivato il mio momento ho fatto un respiro profondo e ho cominciato a leggere, quando ho alzato gli occhi, ho visto i partigiani a testa bassa.
Sapevo che per loro era emozionante ricordare quei giorni di lotta. Quando ho pronunciato i nomi dei caduti e ho guardato il pubblico ho visto un partigiano con una lacrima che gli rigava il viso…”

Silvia Mesini
Scuola media Statale di Fanano