“L’ANPI non ha vissuto con sofferenza” – ha esordito Luciano Guerzoni – “bensì come un successo suo e dell’antifascismo e della Resistenza, il fatto che il 25 Aprile finalmente, con ben quindici anni di ritardo, il Presidente del Consiglio abbia partecipato a Onna, nel territorio terremotato dell’Abruzzo, alla celebrazione della Liberazione. Anzi possiamo dire che anche Silvio Berlusconi ha bisogno di noi poiché in quella circostanza, lo stesso fazzoletto tricolore che si è posto sulle spalle gli è stato fornito da un partigiano della Brigata “Majella” iscritto all’ANPI”.
Da qui sono venuti la richiesta al Governo di emettere una direttiva affinché il 25 aprile prossimo venga celebrato in tutta Italia e l’annuncio, da parte dell’ANPI, di un impegno forte “fin da domani” a sollecitare tutti i sindaci a essere attivi in questo senso.
[…] l’ANPI ha fatto le sue proposte: “dal Disegno di Legge governativo sulla sicurezza sia espunta innanzitutto la norma che configura il reato di clandestinità e le previsioni riguardanti: il prolungamento fino a sei mesi della detenzione di cittadini stranieri nei Centri di identificazione ed espulsione; la possibilità di istituire i “volontari della sicurezza” cioè le ronde, oltre che le proposte volte a negare l’accesso a prestazioni pubbliche”.
Sulla scuola: “l’insegnamento della Costituzione nelle scuole italiane di ogni ordine e grado diventi finalmente realtà a partire dal prossimo anno scolastico. L’attuale ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, allo scopo ha voluto una legge peraltro non necessaria, dopo le decisioni assunte dal governo precedente. Assistiamo però a rinvii preoccupanti e a tentativi, presenti anche in una direttiva ministeriale, volti a ridurre la portata e l’incisività di questa significativa riforma. Ribadiamo che deve trattarsi invece di una materia autonoma, con voto proprio, non correlato a giudizi su altri insegnamenti e praticato ad orario pieno”. […] Non è mancato un richiamo forte alla questione delle stragi nazifasciste in Italia e l’annuncio di un’importante iniziativa: “Ai Presidenti di Camera e Senato il Vice Presidente Vicario Raimondo Ricci invierà una lettera per chiedere che sull’iniziativa – avviata a suo tempo ma mai conclusa – riguardante le stragi, gli eccidi e i crimini nazifascisti compiuti negli anni ’43-’45, il Parlamento esamini, non l’ha mai fatto, le risultanze delle due Commissioni Parlamentari e di quella del Consiglio della Magistratura militare.15.000-20.000 sono i militari, i civili, (soprattutto donne, anziani e bambini) ai quali è stata tolta la vita, con violenze e vessazioni indicibili, per mano delle SS, di sovente in collaborazione con i militi di Salò”.