L’intervento di Aude Pacchioni in Consiglio Nazionale

vecchiIntervenendo nel dibattito al Consiglio nazionale ANPI, aperto dalla relazione del Vice Presidente Tino Casali, Aude Pacchioni ha richiamato in esordio i valori dell’assemblea che ha trovato piena conferma nel fatto che si è conclusa con una manifestazione pubblica. Da tutta la regione e dal Paese, ha osservato, sono convenuti a Bologna molti partigiani e antifascisti, per riconfermare e sottolineare l’impegno per la Pace la democrazia e i diritti.

Una manifestazione pubblica è un fatto straordinario , per la visibilità, per il valore che assume oggi, nella situazione odierna, che, come è stato detto, preoccupa non poco tutti noi, per gli insulti e gli attentati veri e propri alla nostra convivenza democratica.

La nostra mobilitazione ha per obbiettivo la difesa della pace, la libertà, la democrazia e i diritti, in una parola i valori della nostra Costituzione e le conquiste di questi 60 anni.

È l’impegno di un’associazione prestigiosa che ha le carte in regola per rivolgersi al mondo democratico tutto, richiamandolo ad essere attento a tutti i fatti politici, ai segnali che ci fanno ritenere urgente un impegno più esteso e più convinto a salvaguardia dei valori dell’antifascismo e della resistenza, dei quali noi siamo portatori.

Per questo impegno, ha aggiunto, abbiamo bisogno di maggiore unità delle Associazioni della resistenza, rafforzando e rinvigorendo la fondazione, C.V.L.. Per questo obbiettivo occorre lavorare con maggiore convinzione e continuità.

Abbiamo bisogno di aprire l’Associazione ai giovani delle diverse generazioni, a quelli che sono nella scuola, nell’università, nel lavoro e nelle professioni. Dobbiamo saperli ascoltare chiedere un loro impegno alla pari nella vita associativa e negli organismi dirigenti, superando chiusure anocronistiche, facendo di questa linfa nuova una maggiore capacità nostra di stare in campo oggi.

Sul NO alla guerra e sulla necessità di impiegare ogni iniziativa diplomatica per la pace in Medio Oriente come in ogni parte del mondo e per scongiurare la guerra contro l’Iraq, la nostra è una posizione decisa e chiara.

Il nostro non è pacifismo fideistico, ma è una convinzione politica: nessun Paese può, fuori dalle regole internazionali, piegare le stesse a suo esclusivo vantaggio, dichiarare guerra a chicchessia. Il terrorismo va conbattuto, sempre e ovunque, però non può essere un alibi per dichiarare la guerra preventiva.

Per questo L’Italia e L’Europa devono avere una politica estera più decisa e più incisiva. Deve partire dall’Italia e dall’Europa un impegno a rafforzare gli organismi interni come l’ONU, per scongiurare l’immane tragedia di una guerra.

È parimenti importante, ha proseguito, il nostro impegno per la democrazia, di fronte a politiche che nella sostanza svuotano e colpiscono i valori costituzionali. Basta citare pochi atti per capire quanto sia giustificato il nostro allarme: l’attacco preordinato al sistema pubblico dell’informazione; lo stravolgimento del sistema giudiziario, favorendo una giustizia per pochi e per i potenti; una legge finanziaria che colpendo le Autonomie locali e regionali mette in discussione le politiche sociali e dei servizi; un atteggiamento insofferente, quando non offensivo, verso ogni impegno partecipato dei cittadini ai fatti della politica, alla difesa del lavoro e dei diritti di cittadinanza; azioni vere e proprie di controriforma in settori fondamentali per la democrazia e l’unità nazionale, come la sanità, l’istruzione, la sicurezza.

Questo nostro impegno si realizza anche con la nostra adesione a manifestazioni o scioperi quando i loro obbiettivi coincidono con la nostra politica, ma dobbiamo farlo con la piena consapavolezza della nostra capacità di esserci e di contare.

A Modena, su questi temi, stiamo organizzando una campagna di informazione e ascolto, di tutti i nostri associati, con assemblee aperte, sollecitando la partecipazione di partiti, sindacati, associazioni, istituzioni. Chiediamo a studiosi e intellettuali, e a storici, di impegnarsi, anche con ricerche e approfondimenti, per arricchire la nostra conoscenza e chiediamo a loro di impegnarsi a diffondere i valori e la cultura dell’antifascismo.

Siamo convinti che anche così si può battere il revisionismo e tagliare la strada a chi rimette in discussione i tratti specifici e i segni della memoria.

Approfondendo gli impegni che l’ANPI affronta sul 60° anniversario dei fatti del ’43 – ’44 – ’45, Aude Pacchioni ha richiamato il ricco programma dell’Istituto Storico in appoggio alle iniziative che le istituzioni hanno in preparazione, avvertendo che vi sono alcuni fatti di portata nazionale come la caduta del fascismo Luglio ’43; l’armistizio 8 Settembre; gli scioperi nelle fabbriche del ’43 – ’44; la nascita dei gruppi di difesa della donna, le repubbliche partigiane, che richiedono l’impegno unitario della fondazione C.V.L. di tutte le Associazioni della resistenza e di tutto il movimento democratico.