Un grande lutto per tutta Modena

ottobre-2007-14Si è spento lo scorso agosto, in circostanze tragiche ed improvvise, il Prof. Emilio Mattioli, protagonista dell’antifascismo e della vita pubblica modenesi. Questo il comunicato dell’Anpi in ricordo del Professore: “Gli antifascisti ed i resistenti di Modena, desiderano esprimere profondo e sentito cordoglio alla famiglia di Emilio prof. Mattioli e alla organizzazione partigiana Fiap. che ha presieduto con impegno e competenza, al mondo della cultura e della democrazia.Modena perde un cittadino esemplare e un intellettuale di alto profilo. Chi lo ha conosciuto per i suoi studi e per il suo impegno civile è profondamente addolorato per la sua scomparsa. L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Modena, che ha avuto l’onore e il piacere di collaborare con lui nelle numerose iniziative antifasciste e per una storia vera e corretta dell’epopea resistenziale, lo indica come esempio alle nuove generazioni, in particolare ai giovani e alle ragazze, come strenuo difensore della libertà, della giustizia e della democrazia”. Emilio Mattioli è sempre stato legatissimo a Modena dove era nato il 28 Luglio del 1938 da famiglia di antifascisti (il padre Luigi venne arrestato per aver partecipato ai funerali di Angelo Fortunato Formiggini), a Modena ha studiato (al liceo Muratori) e insegnato nelle scuole medie e superiori, in questa città ha partecipato attivamente alla vita culturale (dalla saletta degli Amici dell’Arte al circolo Formiggini, dall’associazione Amici del Muratori alla Fondazione De Monte) e politica come consigliere comunale dall’80 all’85 eletto da indipendente nelle liste del Pci. Emilio Mattioli professore ordinario di Estetica presso le università di Bologna, di Palermo, della Calabria e di Trieste, mai ha fatto mancare a Modena il suo contributo di intellettuale raffinato e partecipe. Così lo ricorda il sindaco di Modena Giorgio Pighi: “Ogni sua critica, se ben interpretata, suonava come una dichiarazione d’amore: per la cultura, per l’arte, per la politica, per la nostra città. Questo mi ha sempre colpito di Emilio, la sua capacità di mettere ardore e passione laddove gli altri spesso dispensavano opportunismo e cinismo. Le sue critiche, fatta salva l’innata gentilezza della persona e dello studioso, non erano mai comode, non ricercava il consenso, tanto meno l’adulazione di chi aveva di fronte, allo stesso tempo, però, si aveva netta la sensazione che il suo rigore e la sua determinazione non fossero fine a se stessi, ma piuttosto sempre rivolti al bene comune, soprattutto quando parlava della sua città”. Designato dalla Fiap, Emilio Mattioli era anche componente del Direttivo dell’Istituto storico di Modena.