Il mercato del lavoro della regione Emilia-Romagna ha conosciuto, a partire dalla metà degli anni ‘90, un andamento particolarmente favorevole, caratterizzato da una lunga fase di espansione dell’occupazione.
All’interno di questo scenario è proprio la componente femminile quella più dinamica che ha visto accrescere costantemente dal 1993 al 2006 propri tassi di occupazione di circa un punto percentuale all’anno, passando dal 50% al 61%, raggiungendo già nel 2004, con ben sei anni di anticipo, l’obiettivo fissato nell’ambito degli accordi europei per il 2010 (l’Agenda di Lisbona per questa data prevedeva infatti il raggiungimento di obiettivi di piena occupazione, in particolare del tasso di occupazione femminile al 60%).
Tale condizione favorevole emerge con maggiore evidenza se confrontata con la situazione nazionale, il cui tasso di occupazione femminile nel 2006, secondo l’Indagine sulle Forze di lavoro dell’Istat, si attesta intorno al 46,2%, con la circoscrizione nordorientale ove raggiunge il 56,2% e con l’Europa (EU 25) ove si colloca al 56,3% (2005).
Se si osserva d’altro canto l’andamento dei tassi di disoccupazione femminile nello stesso periodo si evidenzia come il tasso si dimezzi passando dal 9% del 1993 al 4,4% 2006, risultando strutturalmente inferiore al dato nazionale (6,7% nel 2005). Nonostante questa straordinaria performance il tasso di disoccupazione femminile risulta così come nel resto d’Europa superiore a quello maschile.